sabato 22 luglio 2017

Dragonero Stazione volante!

Ciao amici del Bignablog! torno a scrivere in questo mio spazio in occasione dell'uscita dello Speciale estivo n.4 di Dragonero,da alcuni giorni infatti è acquistabile in edicola questa mia ultima fatica lavorativa,la mia prima comunque  per questa testata. Intorno a Febbraio dello scorso anno ,ho iniziato  a disegnare le prime tavole di questo albo, avendo così la possibilità finalmente, di poter collaborare con un autore che seguo e stimo da tanto,il bravo Luca Enoch,uomo dalle mille sfaccettature, che coniuga benissimo l'arte di disegnare con un ottima capacità di scrittura.Questa nostra collaborazione si é svolta in maniera assolutamente lineare, denotando sin dalle prime tavole,una grande intesa ed alchimia creativa,non è stato semplice comunque, lavorare sull'immaginario "fantastico" di questo progetto,per ogni tavola infatti,c'era sempre molto da inventare,oltretutto è stata la mia prima vera esperienza con il fantasy, escludendo quelle fatte per divertimento.Tra le tante cose create in questa avventura e che mi hanno richiesto una certa fatica di ideazione, c'è sicuramente una "struttura" di cui mi piacerebbe raccontarvi la genesi,trattasi infatti della "Stazione di posta volante"che  compare nelle prime dieci tavole della storia,luogo in cui é ambientata una lunga sequenza di questo racconto.Non credo di fare eccessivo Spoiler nei confronti di quanti devono ancora leggere l'albo,si parla infatti di una doppia splash page ad effetto,che essendo particolarmente d'impatto, ha sicuramente colpito l'attenzione di molti, che poi si sono sentiti stimolati a pubblicarne immagini sui vari social.Ecco comunque come sono andate le cose...Secondo le esigenze di sceneggiatura,doveva essere un avamposto volante,sorretto da enormi palloni areostatici e trattenuto in posizione da una serie di pesi e tiranti con la funzione di ancore,era richiesto poi che fosse dotato di una serie di pontili di attracco,trattandosi di una stazione di posta,o comunque luogo di sosta per i viaggiatori,insomma,una sorta di"Autogrill" sospeso nel cielo.Doveva avere inoltre, abitazioni per pernottare e luoghi ricreativi, ispirati alle tende "Yurta" e alle strutture abitative nordiche,ovviamente riviste e reinterpretate in maniera personale,il tutto disposto su differenti livelli e piattaforme, quasi come la stazione fosse in continua espansione.Doveva anche avere tutta una serie di tiranti, pali e bozzelli,esplicitamente ripresi da quegli elementi tipici,presenti nell'ambito marittimo e nei vecchi galeoni, o architettonico,per quanto riguarda ponti di corde  e sistemi di trattenuta per strutture sospese.Altro elemento fondamentale, era mostrare le grandi vele, che disposte lungo l'intera stazione,avessero lo scopo di mantenere in posizione la grande architettura,era necessario oltretutto,mostrare quanto il posto fosse  "vivo",si doveva vedere l'andirivieni delle navi volanti e l'attività del personale sui moli,la presenza di avventori ed una grande "locanda" circolare,posta al centro di tutta la base,luogo ricreativo e di svago per i viaggiatori ma non solo.Tanti elementi dunque, da far stare insieme con armonia e funzionalità,doveva risultare credibile e per questo,mostrare anche una certa porzione di cielo, era importante infatti inserire elementi di contorno,navi in movimento,palloni sonda e una discreta quantità di volatili specifici,di cui Enoch mi ha fornito alcune immagini, alle quali poi, ho aggiunto molte altre foto rintracciate da fonti varie.Una volta compreso quanto richiesto in sceneggiatura, e raccolto tutto il materiale fotografico necessario,il problema conseguente é stato riuscire a capire,da quale elemento partire per visualizzare la nostra Stazione, come sempre faccio in queste situazioni,ho scelto un taglio dell'inquadratura più descrittivo possibile,tramite il quale mostrare la base nella sua interezza e maestosità,volevo infatti che risultasse, una sorta di cittadina volante,ricca di elementi da guardare ma allo stesso tempo, un unico elemento centrale e protagonista.Ho cercato di trovare una forma che mi piacesse e iniziando ad abbozzare i pontili in primo piano,via via ho aggiunto elementi e forme varie,sino ad ottenere un idea di insieme che mi sembrava funzionasse,quel sovrapporsi di livelli e piattaforme mi stimolava molto e volevo utilizzarlo per ottenere un forte effetto prospettico,sfruttando bene anche gli elementi che avrei inserito in primo piano,spesso infatti,sono le cose che si mettono come quinte,che danno all'immagine finale quell'effetto realistico e fortemente narrativo.I passaggi di lavorazione comunque,sono stati complessi e molteplici,ovviamente il principio di tutto é stato lo storyboard della doppia pagina,fase in cui si visualizza quella che sarà l'immagine finale,il taglio dell'inquadratura e la disposizione di tutti gli elementi che comporranno la vignettona.Realizzata la bozza dello storyboard,che in questo caso serviva anche per studiare un po' la struttura,l'ho inviata allo sceneggiatore per capire cosa ne pensasse,ero infatti fortemente dubbioso e timoroso di non aver centrato il tema e perplesso riguardo ad alcune scelte.La risposta fu celere ed illuminante,Enoch aveva scaricato l'immagine e in pochi minuti corretto le anomalie e le imperfezioni,il file che mi era tornato indietro infatti,chiariva le mie perplessità ed aggiungeva dettagli fondamentali per rendere ancora più credibile il tutto.Forte di questi dati certi e sufficentemente munito di immagini,ho iniziato ad approcciarmi alla mega pagina e ad immaginare pezzo dopo pezzo,come sarebbe uscita dal foglio la nostra base volante,dapprima i pontili centrali ed in primo piano,poi quelli laterali a delimitare la forma,tutta la parte sottostante ed in ombra ma che comunque doveva sembrare credibile,i pali con le torrette di avvistamento,i sistemi di tiraggio,le abitazioni e la locanda centrale,le grandi vele e i voluminosi palloni,per poi lavorare sugli elementi di contorno,importantissimi per dare profondità e collocare la stazione ad una distanza comprensibile.A questo punto la tavola é conclusa ed io molto soddisfatto,il lavoro per arrivare al risultato cercato non é stato certo senplice, la realizzazione di certe immagini infatti,può mettere a dura prova le capacità e la resistenza di un disegnatore,tutti i miei studi di architettura fatti negli anni di liceo,mi accorgo proprio in queste occasioni,quanto siano stati importanti e formativi,quando realizzo cose del genere infatti,mi approccio con il fare di chi vuole realizzare qualcosa di fantastico ma credibile, cosi come un architetto progetta un grattacielo avveniristico ma che sappia stare in piedi,la sfida é quella e il risultato per nulla certo,il cuore mi dice sempre di non risparmiarmi ed io quando faccio ciò che amo,seguo sempre i suoi suggerimenti...una menzione speciale alla brava Piky Hamilton,che con i suoi colori accesi,ha dato ancora più corpo e sostanza a questo lavoro.

Qui di seguito:
il primo storyboard e la versione corretta da enoch,vari esempi di riferimenti fotografici,la fase di ideazione dal foglio bianco al disegno completo e la fase di inchiostrazione sino al definitivo.